I nomi delle autovetture sono decisi dalla casa costruttrice, che li sceglie in tre modi:
1) si rifà a modelli storici del passato della casa, come ha fatto la Skoda con la "Fabia" e con tutti gli altri modelli attualmente in listino (la "Octavia era una vettura degli anni '60, mentre la "Superb" era l'ammiraglia della casa negli anni '30), e come hanno fatto molte altre case (la Fiat con la "500" e la "Croma", la Volkswagen con il "Maggiolino", ecc.).
2) sceglie un nome di fantasia, operando in due modi: dapprima sceglie una rosa di nomi che risultino confacenti al modello che si vuole proporre sul mercato (una berlina, una coupè sportiva, ecc.) e ne decide uno in base a quello che ritene essere il più adatto, oppure si affida ad un azienda di marketing che sottopone la rosa di nomi al giudizio di un campione di potenziali acquirenti e decide in base al nome che ha avuto il maggior gradimento.
Fanno così Lancia ("Ypsilon", "Musa", "Thesis", ecc.), la Volkswagen ("Polo", "Golf", "Passat", ecc.), la Fiat ("Punto", "Bravo", "Ulysse", ecc.) ed altre.
3) sceglie una sigla alfanumerica; ad esempio l'Alfa Romeo battezza le sue vetture con dei numeri crescenti via via che si sale di categoria (per cui la media si chiama "147", la medio-grande "159" e l'ammiraglia "166"); così fa anche la Peugeot ("107" la piccola, "207" la compatta, "308" la media, ecc.), l'Audi ("A3", "A4", ecc), la BMW ( "Serie 3", "Serie 5", ecc.), la Mercedes ("Classe A", "Classe B", ecc.) e tante altre case.